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Attraverso una ricostruzione storica attenta e appassionante, Michelangelo Sabatino rivela la costante presenza, nel corso del Novecento, nell'architettura italiana, di una tradizione vernacolare. Tra i diversi luoghi comuni che si incarica di sovvertire, questo libro contesta le ipotesi dominanti che sotto il fascismo l'architettura si sia limitata alla strumentalizzazione del classicismo. Inoltre comprova con piena evidenza come la tradizione vernacolare non fosse affatto omogenea, bensì tanto variegata e diversificata quanto lo sono le regioni d'Italia. Tramite una puntuale rilettura della letteratura, dell'etnografia, dell'iconografia, oltreché dell'architettura, Sabatino giunge a dimostrare come le molteplici riappropriazioni di modelli di abitazioni rurali tradizionali e di lavorazioni artigianali abbiano contribuito nel loro complesso al cammino dell'Italia verso la modernità.